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Arriva sul mercato Timexpertise, la prima linea anti-radiazioni di MV Cosmetiques della cosmetologa Milena Valentini

Crema anti invecchiamento Le onde elettromagnetiche fanno male alla pelle. Per combattere l’invecchiamento tecnologico, ossia quello provocato dalle radiazioni elettromagnetiche di telefoni cellulari, computer, televisori, radio ecc. c’è oggi una linea di prodotti ad hoc. L’elettrosmog determina infatti l’innalzamento della temperatura dei tessuti biologici accelerandone il deterioramento ed è proprio per ovviare a questo problema che l’azienda MV Cosmetiques della cosmetologa Milena Valentini ha ideato la linea Timexpertise, che consta, tra l’altro, dei due prodotti Technoage® Siero Setoso e Crema Anti-Invecchiamento Tecnologico. I principi attivi contenuti nelle speciali formulazioni proteggono infatti la pelle dai fattori ambientali esterni causa di invecchiamento e dalle radiazioni elettromagnetiche. Il loro uso quotidiano stimola, stabilizza e protegge il collagene e rende la pelle più giovane e levigata.

L’elaborazione di cosmetici specifici per tamponare i danni dell’inquinamento elettromagnetico è stata suggerita dalle ultime ricerche internazionali, che lanciano l’allarme anche per quanto concerne i rischi per la pelle, a causa del surriscaldamento dei tessuti a contatto con i telefonini. Uno su tutti, un recentissimo studio tedesco dell’Università Medica di Augsburg sull’uso del cellulare nelle scuole e sui posti di lavoro è arrivato alla conclusione che tenere questi apparecchi troppo vicini al proprio corpo può portare a disturbi come nausee, mal di testa e, appunto, irritazioni alla pelle (http://www.augsburger-allgemeine.de/wertingen/Smartphones-unter-der-Schulbank-id24163786.html). A causa dell’impatto termico dovuto anche a batterie e circuiti elettrici, infatti, si registra un innalzamento della temperatura di circa 0,3° C sulla pelle e di 0,1° C a livello del cervello, che può portare a eritemi e invecchiamento precoce dell’epidermide. Inoltre sembra che nichel e cromo, materiali usati nella produzione dei cellulari, possano causare reazioni allergiche cutanee vicino all’orecchio (http://www.lanutrition.fr/bien-dans-sa-sante/environnement/les-telephones-portables/telephone-portable-retablir-la-verite.html).

A evidenziare il problema anche in Italia è l’Osservatorio MV Cosmetiques, che ha condotto una ricerca su un campione di 500 donne manager, la categoria maggiormente esposta a questi disturbi. E’ risaputo, infatti, che le donne in carriera usano i loro smartphone anche per comunicare con la famiglia, la scuola e la tata e, quindi, per molte più ore al giorno.

Quante ore passano al cellulare? Il 46% delle interrogate ammette di trascorrere ben più di due ore al telefono, il 28% afferma invece di utilizzarlo per meno di due ore al giorno. Ben il 19% delle interpellate dichiara di  passare al cellulare più di tre ore e il 7% di usarlo per più di quattro ore nell’arco della giornata.

Con quali risultati? Ebbene, il 34% delle intervistate ha riscontrato una minore tonicità, nonché una diminuzione della luminosità e una maggiore secchezza della pelle del viso.

“Le onde elettromagnetiche dei dispositivi mobili – spiega l’esperta cosmetologa Milena Valentini - determinano l’innalzamento della temperatura dei tessuti biologici, soprattutto quelli più ricchi di acqua come la pelle. Quest’ultima, attraversata dalle radiazioni, si riscalda e provoca una riduzione delle proteine che si legano al collagene, favorendo la comparsa di rughe e diminuendo l’elasticità cutanea”.

Fra i fastidi da imputare all’utilizzo prolungato dei dispositivi telefonici mobili si attesta, con il 22% delle risposte, una sensazione di dolore al padiglione auricolare, accompagnata talvolta da un calo dell’udito. C’è poi anche chi lamenta frequenti mal di testa (18%), periodici formicolii (15%) e addirittura episodi di annebbiamento della vista (11%).

Ma è senza dubbio la pelle a correre i rischi maggiori legati all’utilizzo del cellulare. Come si può rimediare a questo vero e proprio “invecchiamento tecnologico”? “Al fine di rallentare questo processo, si possono utilizzare – suggerisce la dr.ssa Valentini - prodotti che sfruttano l’attività sinergica di principi attivi altamente specifici di origine naturale. Essi agiscono combinando l’azione antiossidante, che protegge la pelle prevenendo eventuali danni causati da fattori ambientali, al controllo della temperatura intradermica legandosi al collagene, proteggendolo e riparandolo dalla degradazione causata dalle radiazioni elettromagnetiche.”

Autore: Silva Valier

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