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Ponte di aprile al lago Maggiore per ammirare la fioritura dei glicini dei giardini dell’Isola Madre

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La primavera ormai è arrivata: la natura fiorisce e torna a vivere dopo questo lungo inverno. Questo è il periodo ideale per fare delle brevi scampagnate, immergersi nella natura e ammirarne la bellezza. Tra le varie destinazioni sicuramente una di quelle più suggestive in questa stagione è il Lago Maggiore, dove si può assistere al suggestivo spettacolo dei glicini in fiore.
Un’esperienza per gli occhi, per le narici, dove gli scatti della macchina fotografica si moltiplicano, nel tentativo di immortalare il paesaggio più suggestivo. Tutto per catturare immagini e fragranze della seconda grande fioritura nei giardini delle Isole Borromee delle varie varietà di Wisteria, più popolarmente, note come glicini.Il profumo emanato da questi grappoli fioriti è ritenuto tra i più afrodisiaci profumi naturali. Anche per questo, in epoca Liberty nei parchi e nei giardini di ogni casa  sorsero romantici berceau dove la privacy era garantita dalle lunghe “liane” dei glicini.
Certo che non lasciarsi andare quando si è sotto una cupola di grappoli fioriti, storditi da un profumo che ti penetra l’anima, magari con la luna che si specchia nelle acque calme del lago, è del tutto impossibile. Aspetti romantici a parte, non vi è dubbio: poche piante sono ornamentali quanto i glicini e poche così profumate.I glicini, rampicanti legnosi, sono delle leguminose e debbono il loro nome scientifico “Wisteria Glicine” a Caspar Wistar, studioso dell’Università di Pennsylvania.Le specie di glicine coltivate non sono numerosissime e la raccolta dei Principi Borromeo è non solo la prima ad essere creata in Italia ma anche una delle più ricche.I primi glicini furono importati dall’America Settentrionale ma a soppiantarle provvidero le varietà importate successivamente dalla Cina e dal Giappone, dai fiori più belli ed evidenti.Nelle Isole fioriscono tra fine aprile e metà di maggio, trasformando in festoni colorati e profumati i tralci lianosi di queste rigogliosissime piante. Solo decise potature riescono a contenere l’espansione dei glicini che possono superare i 20 metri espandendosi per oltre 50. Cosa curiosa: in alcune specie i rami si avvolgono in senso orario, altre all’opposto. Per spiegare questa curiosità bisogna innanzi tutto ricordare che le piante originarie dell’emisfero boreale (a nord dell’Equatore) si avvolgono tutte in senso antiorario mentre quelle originarie dell’emisfero australe (a sud dell’Equatore) in senso orario. Ci si potrebbe pertanto chiedere per quale motivo la W. floribunda e la Millettia japonica si avvolgono in senso orario pur trovandosi in Giappone nell’emisfero boreale. Il motivo va ricercato nel fatto che milioni di anni fa il Giappone si trovava nell’emisfero australe e nei secoli galleggiando sulla crosta terrestre si diresse progressivamente verso nord alla velocità di qualche centimetro all’anno, non dando quindi tempo alla sua flora di adattarsi alle mutate condizioni.La collezione di glicini dell’isola Madre nacque circa venticinque anni fa e si distingue per essere la prima creata in Italia. Nel giardino botanico sono rappresentate una ventina di varietà di glicini differenti tra loro per il colore dei fiori, per i frutti e per le modalità di accrescimento, la maggior parte delle quali è concentrata nella scenografica scalinata che degrada verso il lago. Oltre alla W. sinensis, alla W. brachybotrys, alla W. frutescens e alla W. floribunda con relativi ibridi e varietà va segnalata la Millettia japonica molto difficile da riprodurre e da sempre considerata una vera rarità, che si distingue in estate per la esuberante fioritura rossastra.
INFORMAZIONI:Per informazioni e prenotazioni: (+39) 0323 30556. http://www.borromeoturismo.it - www.borromeoturismo.it
 
Autore: Roberta Masi
 
 
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